Esperienze per uno sviluppo accurato della Persona e delle Relazioni

Tag: famiglia

A che mi serve uno bravo?

Sembra impossibile sentir parlare di Pedagogia fuori dai contesti didattici. Ci si chiede spesso che cosa possa fare uno specialista che si occupa di Sviluppo per qualcuno che a scuola non va: né per studio né per lavoro.

Un intervento educativo o un percorso pedagogico possono fare molto, in realtà, anche fuori dai contesti didattici. La nostra vita è una continua selezione di esperienze ed un continuo intreccio di relazioni: dagli sconosciuti che ci sorpassano in motorino, fino agli amori profondi e appaganti, dalla snervante routine quotidiana alle rassicuranti abitudini familiari.

È in questa selezione di esperienze, in questo intreccio di relazioni che la nostra persona evolve e si sviluppa. Tutti i giorni, per tutta la vita. L’esperienza “didattica”, il contesto “scolastico”, è il contesto in cui sviluppo e formazione sono espliciti e volutamente finalizzati: ma non è che uno dei contesti in cui sono presenti.

Il contesto familiare, ad esempio, è il contesto di sviluppo per eccellenza. Altrettanto, potremmo elencare anche i contesti delle attività con i pari (sport, gioco, tempo libero), il contesto lavorativo, il contesto di culto, il contesto dell’impegno sociale… In ognuno di questi contesti esistono esperienze e situazioni relazionali che spingono la nostra persona ad evolvere e a svilupparsi.

Succede che alcune di queste situazioni relazionali ci mettano in una condizione di fragilità, in una condizione delicata che presenta vincoli e possibilità evolutivi che da soli facciamo fatica a cogliere ed intraprendere, spesso perché siamo ancorati a meccanismi relazionali radicati e difficilmente modellabili – a loro modo consolanti, anche se disfunzionali!

Proprio qui si inserisce l’intervento pedagogico: senza alcuna pretesa terapeutica, intende prendersi cura della Persona e delle Relazioni che ha, nei contesti in cui vive, aiutando a evidenziare i vincoli ai quali è sottoposta per farne fruttare le possibilità evolutive, in un’ottica di ben-essere e funzionalità, per generare meccanismi relazionali accuratamente e realmente appaganti.

Fiducia, un gioco alla volta

Cosa si nasconde dietro alla Fiducia? Quale sottile meccanismo relazionale muoviamo quando sentiamo di avere a che fare con qualcuno di cui possiamo fidarci?

Se facciamo attenzione al momento in cui avvertiamo qualcuno come “meritevole di fiducia”, stiamo in fondo accettando il rischio che non lo sia.

Allo stesso tempo, pensiamo di meritare fiducia nel momento in cui sappiamo che le altre persone con le quali abbiamo a che fare accettano il rischio che possiamo tradire le loro aspettative.

Costruire una relazione di fiducia richiede tempi diversi a seconda delle persone coinvolte, ma non solo: richiede uno spazio di sperimentazione scevro da conseguenze insanabili, ricolmo di strumenti atti ad analizzare e recuperare gli errori fatti, regolato da passaggi espliciti, condivisi e volutamente non giudicanti.

Le situazioni di gioco, che i nostri figli e le nostre figlie sperimentano tra pari o con noi genitori, aiutano a creare quel genere di “spazio di sperimentazione” che sposta attenzione, giudizio e rischio in una dimensione “senza ricadute reali”.

Anche “i grandi” possono sfruttare situazioni di gioco strutturate e ripetute per rinsaldare la fiducia e sperimentare i confini relazionali con i propri pari: partner, colleghi, parenti. Non a caso, in piccolo, temporaneamente e in maniera non intenzionale, è quello che accade spesso durante le feste di Natale.

I Giochi di Ruolo sono uno strumento pedagogico ed educativo strabiliante, da questo punto di vista. Ne esistono di svariate versioni: tradizionali o di ultima generazione, con o senza dadi, con o senza regole preordinate, che durano 30 minuti o anni interi, che costruiscono mondi o che stanno racchiusi in una scatola.

Alcuni interventi socio-pedagogici trovano nel gioco – ed in particolare nel Gioco di Ruolo – uno spazio importante per la costruzione della fiducia tra le persone coinvolte.